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La normativa di riferimento in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro è varia e vasta, ed è in costante evoluzione per adattarsi ai continui cambiamenti del contesto sociale ed economico. Tuttavia, il principale testo legislativo di riferimento può individuarsi nel D.Lgs. 81/08 "Testo unico sulla sicurezza" e suoi allegati. Il decreto legislativo disciplina, infatti, in modo puntuale, le procedure e le tecniche operative da adottare per svolgere l’attività lavorativa in sicurezza, differenziando inoltre le ulteriori misure specifiche per determinate categorie di lavoratori. Altri testi di riferimento sono: il D.M. 30/11/12- Procedure standardizzate per la valutazione dei rischi, il D.Lgs. 475/92- Dispositivi di protezione individuale, il D.M. 10/03/1998 - Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenze nei luoghi di lavoro ed il D.M. 388/03- Regolamento recante disposizioni sul primo soccorso aziendale, in attuazione dell'art. 15 comma 3 del D.Lgs. 19/09/94 n. 626 e successive modifiche.
La normativa in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro si rivolge alla totalità dei lavoratori, non solo quelli assunti a tempo pieno ed indeterminato, ma anche agli addetti assunti a tempo parziale, nonché agli stagionali e agli apprendisti. Il mancato rispetto di quanto prescritto dalla normativa è infatti sanzionabile non solo a livello amministrativo, ma anche civile e financo penale.
La categoria di rischio di un'azienda è individuata dal "Codice ATECO": si tratta di un codice alfanumerico che individua una Attività Economica. In particolare, la lettera individua il macro-settore di rifermento (es. artigianato), mentre le cifre (da due a sei) rappresentano le sottocategorie specifiche del settore. Nelle linee guida del 2011 diffuse dall'INAIL, l'istituto ha infatti associato ad ogni codice una categoria di rischio specifica: basso, medio o alto. L'individuazione della categoria di rischio associata ad una determinata attività lavorativa è fondamentale poiché da essa dipendono le misure di sicurezza dei locali e quelle poste a specifica protezione dei lavoratori, nonché la formazione peculiare degli stessi addetti.
La formazione di base è obbligatoria per porre il lavoratore nelle condizioni di svolgere le proprie mansioni con consapevolezza e sicurezza. durante la formazione di base, il discente viene infatti a conoscenza delle norme principali in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro nonché sui suoi eventuali obblighi. il testo unico dispone una durata minima della formazione di 4 ore, coadiuvata da una parte relativa al rischio specifico insito nell'attività aziendale.
Alcune categorie di lavoratori devono effettuare una formazione specifica per svolgere al meglio le loro mansioni: tale formazione è prevista come obbligatoria dal Testo Unico, e demanda quindi ad un preciso obbligo del datore di lavoro. È prevista per tutti i lavoratori che svolgano lavori in altezza ("in quota"), per tutti coloro che svolgano attività sotto tensione elettrica, che operino in spazi confinati o in ambienti sospetti di inquinamento o che nello svolgimento delle loro mansioni utilizzino macchine e macchinari come ad esempio, gru, carrelli elevatori, trattori etc.
La corretta effettuazione della sorveglianza sanitaria rientra tra gli obblighi previsti dal Testo Unico per il datore di lavoro. Non soltanto è fondamentale per tutelare il singolo lavoratore, ma anche i consociati: si pensi ad esempio ad un autista che svolga le sue mansioni sotto effetto di sostanze stupefacenti a causa dell'omesso controllo del datore di lavoro. Lo svolgimento della sorveglianza sanitaria è demandato al medico competente, esperto in medicina del lavoro e nominato dal datore di lavoro con scadenza annuale. Egli effettua i controlli del caso, generali e specifici a seconda della mansione del lavoratore, ed emette un giudizio di idoneità, che qualifica il lavoratore con idoneo allo svolgimento delle sue mansioni.
La formazione per gli addetti antincendio è un altro degli obblighi demandanti al datore di lavoro dal Testo Unico: egli infatti ha il dovere di nominare, all'interno dell'unità produttiva uno o più addetti alla lotta antincendio, la cui assenza può quindi essere sanzionata. La presenza di una squadra addetta alla gestione degli incendi è particolarmente importante in quanto pone i lavoratori nelle condizioni di prevenire ed eventualmente gestire l'incendio nell'attesa dell'arrivo dei Vigili del fuoco.